TERAMO – Il passaggio di Matteo Salvini a Roseto, tappa del suo tour di ieri in Abruzzo, è stato accolto da tantissimi simpatizzanti ma anche da alcuni contestatori. Il servizio di ordine organizzato dalla questura di Teramo per controllare l’incontro pubblico organizzato alla Villa Comunale con il leader della Lega, ha funzionato soprattutto in fase preventiva. Prima dell’arrivo di Salvini, infatti, gli uomini della Digos hanno ‘intercettato’ nei pressi della stazione ferroviaria, sei giovani abruzzesi e di fuori regione, che portavano con loro uno striscione contro la Lega e il suo rappresentante politico: i sei sono stati fermati e accompagnati dal personale della Digos nella vicina caserma dei carabinieri per l’identificazione. Si tratta di appartenenti alla galassia anarchica, che al termine delle formalità di rito e alla conclusione dell’incontro pubblico, sono stati allontanati da Roseto. Sulle contestazioni a Salvini è intervenuto il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Marco Palermo: «Riteniamo inaccettabile – spiega Palermo – ospitare in Abruzzo i secessionisti che ci considerano "terroni". Ieri abbiamo contestato le politiche della destra e dei leghisti che si basano sul razzismo e l’intolleranza. Chi è secessionista e razzista è incostituzionale ed è giusto contestarlo». E a proposito dei sei giovani identificati e poi rilasciati, Palermo esprime loro solidarietà: «Sei compagni sono stati fermati in una piazza di Roseto diversa da quella in cui si doveva tenere l’incontro pubblico e sono stati portati da polizia e carabinieri in caserma per circa tre ore, giusto il tempo che il segretario leghista andasse via. Esprimiamo piena solidarietà ai compagni fermati con un assurdo fermo preventivo». L’incontro con Salvini è stato preceduto dall’accoglienza che il sindaco di Roseto, Enio Pavone, ha riservato all’europarlamentare della Lega. Al termine del dibattito lo stesso Salvini ha ricevuto una delegazione di pescatori, agricoltori, balneatori, albergatori ed imprenditori locali con i quali si è confrontato su varie tematiche inerenti i loro settori. Nel suo saluto il primo cittadino rosetano, Enio Pavone, ha espresso viva soddisfazione per il positivo esito di questo appuntamento che ha visto una massiccia, e forse inaspettata, presenza di cittadini e ha ricordato a Matteo Salvini che già nel 2011 la Lega Nord fu parte integrante della coalizione che sancì la sua vittoria e mandò all’opposizione le sinistre, dopo 37 anni di governo ininterrotto della città di Roseto.
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